Rischio biologico
di Raffaella Bertuzzi

Il rischio biologico è poco conosciuto e di conseguenza presumibilmente sottostimato in molti ambienti di lavoro.

 
I microrganismi (virus, batteri, funghi, parassiti) sono presenti ovunque nell’ambiente, la maggior parte di essi sono innocui per gli esseri umani e svolgono molte funzioni importanti.
Essi possono essere utilizzati per la produzione di farmaci o per la degradazione di sostanze inquinanti in ambienti contaminati, oltre ad essere responsabili della produzione di circa la metà della quantità di ossigeno che normalmente respiriamo.
Ciò nonostante, alcuni microrganismi possono essere causa di infezioni, allergie, o esplicare effetti tossici, costituendo quindi un problema che coinvolge direttamente il settore occupazionale.
 
Gli agenti biologici sono talvolta introdotti deliberatamente all’interno del processo lavorativo (ad esempio nel caso di un laboratorio di microbiologia o dell’industria alimentare) oppure rappresentano un effetto indesiderato ma pur sempre correlato all’attività lavorativa in questione, come nel settore dell’agricoltura o del trattamento dei rifiuti, in qualsiasi tipo di ufficio o scuola, ecc...
 
Inoltre, gli stessi ambienti di lavoro sono in continua evoluzione in seguito alla introduzione di nuove tecnologie, sostanze e processi lavorativi, ai cambiamenti in atto nella struttura della forza lavoro e nel mercato occupazionale nonché allo sviluppo di nuove forme di occupazione e di organizzazione del lavoro stesso.
Le attuali situazioni lavorative sono pertanto portatrici di nuovi rischi e nuove sfide che entrambi, lavoratori e datori di lavoro, dovranno affrontare e che di volta in volta richiederanno uno specifico approccio al fine di garantire elevati standard di salute e sicurezza sul lavoro.
 
Il D.Lgs. 626/94, Titolo VIII prima, e poi il D.Lgs. 81/2008 al Titolo X affrontano il problema del rischio biologico, e classificano gli agenti biologici in quattro gruppi, per rischio crescente di infezione.
Gli obblighi del datore di lavoro di effettuare la valutazione del rischio e di attuare le conseguenti misure di prevenzione e protezione dei lavoratori sono condizionati dalla differente patogenicità dei microrganismi.
 
Gli adempimenti sono diversi a seconda che siano presenti agenti biologici rispettivamente dei gruppi 2 e 3 oppure 4.
Per le attività in cui sono presenti agenti biologici devono essere  attuate misure tecniche, organizzative e procedurali per evitare o ridurre al minimo l'esposizione.
 
Gli addetti alle attività per le quali vi sia un rischio per la salute dovuto ad esposizione ad agenti biologici devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria.
Il Datore di Lavoro inadempiente oltre a mettere a repentaglio la salute dei propri lavoratori è perseguibile per legge con sanzioni sia penali che amministrative (arresto o ammenda).
 
Dott.  Raffaella Bertuzzi
Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
via Roma, 4 – 25027  Quinzano d/O  -  Bs 
Tel. 339/2497307   e-mail sicuraffi@libero.it