4mila Penne nere
Il cielo limpido e azzurro ha baciato in fronte gli alpini, riuniti ieri a Pezzaze per l'adunata annuale della sezione Brescia.

Evidentemente lassù qualcuno vuole davvero bene agli alpini: ieri mattina, infatti, tutti i siti meteo prevedevano pioggia insistente sull'alta Valle Trompia. Invece, alle 9, eccolo lì, un cielo limpido ed azzurro, con un sole forte e caldo a baciare in fronte oltre quattromila penne nere, accorse al richiamo della sfilata che ha concluso a Pezzaze le manifestazioni per l'Adunata annuale della Sezione di Brescia dell'Associazione Nazionale Alpini.
 
Un sodalizio che raggruppa ben 157 Gruppi di penne nere, con oltre 14mila iscritti, una delle Sezioni numericamente più importanti d'Italia (senza dimenticare poi, che in provincia di Brescia ce ne sono altre due, la Salò-Monte Suello e la Val Camonica, con altri undicimila alpini tesserati).
La sfilata si è snodata per circa tre km (con qualche «salitella» che ha provocato non poche sudate sotto il pesante cappello in feltro con la penna) lungo l'abitato del paese, toccandone anche la parte più antica.
 
In testa, dietro la Fanfara Tridentina ed il vessillo sezionale, il presidente Davide Forlani (alla guida del sodalizio da cinque anni), i consiglieri sezionali e le autorità, tra cui, numerosissimi, i sindaci della Val Trompia.
A rappresentare Brescia il vice sindaco Fabio Rolfi, mentre la Provincia si è affidata all'assessore Aristide Peli.
Tra gli ufficiali in armi, da segnalare anche il ten. col. Carlo Bernardelli, del Comando Truppe Alpine di Bolzano, originario di Pezzazole.
 
Commovente l'entusiasmo della gente di Pezzaze (metà della quale, peraltro, era impegnata nella buona riuscita dell'Adunata) che ha accolto gli alpini con sorrisi ed applausi lungo tutto il percorso.
Percorso che dopo aver toccato anche il nuovo Monumento agli alpini, si è concluso davanti alla chiesa parrocchiale: qui il parroco don Giancarlo Pasotti ha celebrato la Messa, preceduta dai saluti del capo Gruppo pezzazese Marziano Bregoli, del sindaco Sergio Richiedei, dell'assessore Peli, del presidente Forlani e del consigliere nazionale Ana, Ferruccio Minelli.
 
Particolarmente applaudito Forlani, che ha chiesto agli alpini, sulla scia dell'insegnamento della medaglia d'oro Serafino Gnutti, di «tenere duro» in tempi in cui si fatica a trovare riferimenti validi in istituzione che appaiono sempre più deboli ed in crisi e ha ricordato le figure di alpini locali «andati avanti», ma ancora oggi considerate maestre di vita, come quelle di Vittorio Piotti e Pierino Gabrieli.
Intensa anche l'omelia di don Giancarlo, che ha sottolineato la capacità della «compassione» degli alpini, nel senso della capacità di farsi carico delle altrui sofferenze.
 
La giornata è poi proseguita sotto un'immensa tensostruttura, con oltre mille e duecento persone a pranzare, brindare e cantare, tributando anche un grande applauso ad Angelo Rossi, classe 1921, ultimo reduce vivente a Pezzaze.
Poi è arrivata la pioggia, ma ormai non importava più. Nel 2012 ci aspetta Mairano.
 
Massimo Cortesidal Giornale di Brescia