Il «Primo Levi» va in scena a Sarezzo
di red.

Venerdì 13 e sabato 14 maggio quattro repliche di “Silver Fish Village”, esito del laboratorio teatrale portato avanti annualmente dagli allievi dell’istituto saretino in collaborazione con i ragazzi diversamente abili della Valle.

Giunge a compimento anche quest’anno il laboratorio teatrale realizzato durante tutto l’anno scolastico dai ragazzi dell’istituto “Primo Levi” di Sarezzo, pronto ad andare in scena venerdì 13 e sabato 14 maggio (ore 20.45) al teatro S. Faustino di Sarezzo.

Un’opera intitolata “Silver Fish Village”, che s’inserisce nel progetto teatrale di ricerca, integrazione e comunicazione che gli allievi portano avanti da molti anni in collaborazione con ragazzi diversamente abili della Valtrompia, con i bimbi della scuola dell’Infanzia “San Pio X” di Sarezzo, diversi ex allievi e altri preziosi sostenitori.

Un’attività che quest’anno si è potuta avvalere anche del sostegno della Fondazione Cariplo nell’ambito del Progetto Laiv (laboratori di arti informative dal vivo, info su www.progettolaiv.it), con cui condivide obiettivi e metodi. “Quest’attività dice il preside dell’istituto, il prof. Mauro Zoli – si propone di sfruttare tutte le potenzialità educative, formative e didattiche del teatro e di rendere i giovani protagonisti di un prodotto artistico che possano sentire come proprio. Si tratta per loro di un’esperienza importante, che rafforza i rapporti di amicizia e di collaborazione, ma soprattutto consolida i legami con l’ambiente scolastico e con la realtà sociale e culturale del paese e della Valle”.

Il laboratorio si è svolto come sempre in orario extrascolastico, settimanalmente, nei locali dell’Istituto, avvalendosi di diversi insegnanti coordinati dal regista Guido Uberti, che opera per conto della cooperativa “Il telaio”.

“Oltre a promuovere una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione – continua il professor Zoli – il progetto intende valorizzare nella loro integrità (fisica, mentale e sentimentale) tutte le persone, al di là delle differenze di abilità e di età. È un compito ambizioso e difficile, che richiede competenza, ma soprattutto amore e coraggio, ma che ha prodotto frutti concreti; tra gli altri, quello di unire negli intenti e nell’amicizia tutti gli allievi dell’Istituto che frequentano i vari indirizzi”.

Uno spettacolo costruito in funzione del gruppo e di ogni suo componente su un testo che è stato steso dal prof. Forbitti in collaborazione col gruppo: una riflessione sulla realtà di crisi e di cambiamenti in cui ci troviamo a vivere, una realtà sempre più dominata dall’universo mediatico, in cui è difficile distinguere tra realtà e finzione. “In esso – dice il professor Forbitti – vengono proposti con leggerezza molti complessi temi di attualità, ma soprattutto vengono messi in atto tutti i meccanismi della risata, o per lo meno del sorriso: c’è la satira, il paradosso, il gioco degli equivoci e dei travestimenti. Eppure il tutto ha origine da un fondo di malinconia e di inquietudine per la situazione di precarietà in cui viviamo, prodotta da un mondo troppo vasto, troppo complesso e potente, con il quale, volenti o nolenti, dobbiamo pur sempre rapportarci”.

Già andato in scena lo scorso 9 maggio al teatro Pavoni di Brescia in occasione della rassegna “Laivaction”, lo spettacolo (patrocinato dal Comune di Sarezzo) verrà messo in scena quattro volte tra venerdì 13 e sabato 14 maggio (alle ore 10 per gli studenti e il personale della scuola, alle ore 20.45 aperte al pubblico). Ingresso libero.