Archeologie da riscoprire fra i detriti del Gobbia
di Luigi Zanardelli

Il Centro femminile italiano di Lumezzane ha scritto nei giorni scorsi una lettera al Comune per segnalare il ritrovamento di due ruote idrauliche nell'alveo del fiume e la richiesta di salvaguardare questi reperti del passato

 
Può riservare anche piacevoli sorprese il torrente Gobbia a Lumezzane, dove il Cif (Centro italiano femminile) è stato poco tempo fa, facendovi una importante scoperta.
 
Uno scandagliare l’alveo del fiume che ha fatto notare alle associate due siti davvero interessanti dal punto di vista dell’archeologia industriale, tanto da mandare il tutto per iscritto al primo cittadino Silverio Vivenzi e all’assessore Rosanna Saleri, titolare della delega alle Pari opportunità.
 
“Si tratta – dice l’addetto stampa del Cif, Gabriella Bondavalli – di due luoghi coperti parzialmente da detriti e rocce frantevi sopra nel tempo, dove sono conservate due ruote idrauliche (vedi foto), che abbiamo deciso di riproporre in scala con dei plastici allestiti la scorsa settimana in piazza Giovanni Paolo II e che vogliamo portare alla sensibile attenzione dei cittadini, perché vengano salvaguardati reperti di un passato che non deve scomparire”.
 
Un piccolo sollecito per chi ama il proprio paese e sa che nessuna identità si costruisce senza il principio di un passato.